Appartamenti all’ex Uci Marconi primi indagati per il condono illegittimo Una maxi struttura commerciale trasformata in centinaia di appartamenti.
La Repubblica 29 Agosto 2018L’inchiesta sulla conversione dell’ex città del Gusto, all’interno della quale sorgeva l’Uci Cinemas, nel quartiere Marconi, finita da alcuni mesi sotto la lente della procura per la violazioni edilizie conta i primi indagati.
La vicenda riguarda la società Zeis, del gruppo Salini, beneficiaria dal 2014 di un permesso di costruire con aumento di cubature: un’operazione di demolizione e ricostruzione con la quale una struttura contenente cinema, supermercato e ambulatorio Asl, sta diventando circa 400 appartamenti con annessi negozi.
Stando agli accertamenti compiuti dagli inquirenti, partiti dopo l’esposto presentato da alcuni residenti, sarebbero state compiute delle irregolarità nel rilascio del permesso, ad opera del dipartimento urbanistica del Comune: in particolare nella verifica della legittimità di un condono edilizio (propedeutica all’emissione del titolo). L’atto fa parte della serie di documenti che la società Zeis ha presentato in Campidoglio per ottenere, nel 2014, il cambio di destinazione d’uso con l’aggiunta di nuove cubature, beneficiando della legge regionale sul piano casa.
Il condono, infatti, risalente agli anni Novanta, sarebbe basato su un presupposto falso.
L’area, più di venti anni fa, era un consorzio agrario, la quale poi è diventata commerciale proprio attraverso quel condono. Sulla vicenda ci fu un procedimento giudiziario, che poi sfociò in una sentenza di condanna nel 2003 per due geometri della Zeis, poi assolti per prescrizione in appello nel 2008. E in quelle carte, finite poi nell’inchiesta dei pm e Francesca Passaniti e Stefano Pizza, spunterebbe fuori il condono fasullo. Tale atto, dunque, presentato della Zeis nel 2014 per accedere al piano casa, vizierebbe tutta la procedura.
Ad accorgersi prima di tutti del problema sono stati un gruppo di residenti del quartiere Marconi, che hanno denunciato il fatto con l’assistenza dell’avvocato Edoardo Mobrici. Poi anche il Comune ha bloccato in autotutela in cantiere, per ben due volte: la vicenda, però, arrivata davanti al Tar, è finita con una condanna, per il Campidoglio, a risarcire la società del costruttore.