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Corriere della Sera 21.4.2019 ‘Stadio di Tor di Valle: “Evidente violazione di legge”. No alla richiesta di archiviazione della Procura’

Dopo gli audio con l’ex manager di Ama Lorenzo Bagnacani, si profila un nuovo problema per Virginia Raggi, stavolta dal filone relativo allo stadio di Tor di Valle. Il gip Costantino De Robbio ha respinto la richiesta di archiviazione nei confronti della sindaca, indagata per abuso ufficio, e prescritto alla Procura indagini maggiormente approfondite. La prima cittadina resta, dunque, indagata per questioni direttamente collegate all’inchiesta sullo stadio della Roma, che vede a processo per corruzione sia Luca Parnasi che i suoi collaboratori ma anche politici, consulenti e dirigenti capitolini.
La vicenda riguarda la mancata approvazione in Consiglio comunale del verbale conclusivo della Conferenza dei servizi in merito al progetto stadio. La denuncia era stata presentata dall’architetto Francesco Sanvitto del «Tavolo della libera urbanistica» assistito dall’avvocato Edoardo Mobrici, che si sono opposti all’archiviazione richiesta dalla Procura. L’associazione denunciava un’omissione nell’iter amministrativo, una «scorciatoia» che, a loro giudizio, avrebbe favorito il costruttore Luca Parnasi. Il verbale della conferenza dei servizi sarebbe dovuto passare, secondo Sanvitto, per l’assemblea capitolina che avrebbe dovuto discutere apertamente l’opportunità di una variante urbanistica. Invece, il 12 aprile 2018 viene pubblicato il progetto e successivamente depositato presso l’Albo Pretorio che completa l’ufficializzazione, senza però un dibattito approfondito sulla variante urbanistica suggerito dall’associazione dei denuncianti. Un comportamento che poteva configurare l’ipotesi, da valutare, di abuso d’ufficio. La procura ha ritenuto di poter chiedere l’archiviazione.
È, dunque, l’iter amministrativo finora rimasto ai margini degli accertamenti della procura sul presunto giro di mazzette elargite da Parnasi, presidente di Eurnova, società proprietaria dei terreni di Tor di Valle sui cui dovrebbe sorgere l’impianto finito nel mirino dei magistrati.Le verifiche sono destinate a intrecciarsi con i controlli condotti dagli uffici del Campidoglio.
Chiare le motivazioni del gip che scrive: «Occorre approfondire la sussistenza e le eventuali ragioni di una evidente violazione di legge che, laddove ravvisata, supererebbe le argomentazioni del magistrato inquirente in tema di dolo intenzionale e dall’altra parte far luce sul tema della mancata convocazione e acquisizione del parere sulla commissione urbanistica nell’iter per l’approvazione della delibera in questione, anche attraverso l’audizione del presidente della Commissione Urbanistica e del consigliere comunale indicati dall’opponente».

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