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Il Tempo 24.4.2019 – Un’altra inchiesta sullo stadio della Roma

Sono in totale tre le indagini della Procura sull’iter autorizzativo del nuovo stadio della Roma, che si sommano ai due filoni che hanno portato all’arresto lo scorso giugno dell’ex presidente di Acea, Luca Lanzalone, e un mese fa dell’ex presidente dell’Assemblea capitolina, il grillino Marcello De Vito; entrambi con l’accusa di essere stati corrotti dal costruttore Luca Parnasi. I fascicoli sono partiti dalle denunce presentate tra giugno e luglio 2018 dall’architetto Francesco Sanvitto (già attivista di M5S), per conto dell’associazione Tavolo della libera urbanistica e tramite l’avvocato Edoardo Mobrici. Una di queste ipotizza il reato di abuso d’ufficio contro ignoti ed è stata affidata al pm Barbara Zuin, lo stesso magistrato che ha chiesto il rinvio a giudizio di Parnasi. Nella denuncia Sanvitto contestata tre punti che renderebbero illegittima la variante urbanistica relativa alla “nuova centralità Stadio Tor di Valle”: il mancato rispetto delle norme relative al piano di assetto idrogeologico sull’edificabilità del terreno; la concessione di 43 mila metri quadrati in più di “superficie utile lorda”, considerato che l’impianto sportivo non sarebbe diventato un parco a tema; l’approvazione a dicembre 2017 in Conferenza dei servizi di un progetto che non poteva considerarsi come definitivo, “posto che in nessun modo le amministrazioni intervenute hanno potuto o voluto verificare la conformità degli adeguamenti alle prescrizioni”.

Per quanto riguarda poi il fascicolo che vede la sindaca Virginia Raggi indagata per abuso d’ufficio in reazione alle procedure scelte dal Campidoglio per pubblicare il progetto per il nuovo stadio della Roma, la Procura ha a disposizione sessanta giorni (i termini scadono il 17 giugno) per portare a termini gli ulteriori accertamenti investigativi disposti dal gip Costantino De Robbio, che ha respinto la richiesta di archiviazione formulata dal pm Elena Neri. II magistrato dovra svolgere una serie di audizioni. Il presidente della Commissione Urbanistica del Municipio IX Paolo Mancuso e il consigliere municipale Paolo Barros, entrambi ex M5s, verranno con-vocati come persone informate sui fatti in merito “alla mancata convocazione ed acquisizione del parere della Commissione Urbanistica nell’iter per l’approvazione della delibera“, si legge nel testo dell’ordinanza del 18 aprile. II gip chiede ai pm un “approfondimento della sussistenza e delle eventuali ragioni della evidente violazione di legge nel mancato coinvolgimento nel procedimento amministrativo del Consiglio Comunale”. Il direttore generale del Campidoglio Franco Giampaoletti, ascoltato nei mesi scorsi come persona informata sui fatti, aveva difeso l’operato della Raggi, precisando che il passaggio in Assemblea capitolina sarebbe stato fatto successivamente, se non fosse intervenuto l’arresto di Parnasi.

C’è infine una terza denuncia presentata in Procura dall’associazione Tavolo della libera urbanistica, nella persona dell’architetto Sanvitto. Verte su un’ipotesi di bancarotta fraudolenta contestata alla societa Sais, che ha venduto it terreno di Tor di Valle – dove c’era l’omonimo ippodromo – all’Eurnova di Luca Parnasi, che lì vuole costruire lo stadio. Questo fascicolo, affidato al pm MarioDovinola, vede indagato il costruttore. Secondo l’accusa, il passaggio di proprietà avrebbe contribuito al dissesto della Sais, dichiarata fallita un anno dopo l’ affare, ossia il 22 maggio del 2014. A destare i dubbi è la velocità dell’operazione, chiusa in poche ore e senza nemmeno la presentazione di una fideiussione a garanzia dei pagamenti.

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