Roma, Cinque Stelle divisi sul progetto dello stadio. Grillo: “Farlo, ma non a Tor di Valle”
«L’incontro è stato molto positivo. Stiamo valutando tutti gli atti. Quando ci sarà una decisione lo comunicherà la sindaca», dice il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito, uno degli `ortodossi´, passato ieri al sit-in degli attivisti che chiedono di annullare la delibera dell’era Marino, disertato dalla Raggi. Una delibera sulla quale la sindaca attende il parere dell’Avvocatura del Comune per sapere cosa si rischia in caso di modifica o di annullamento. Non molto, secondo pareri legali di esperti consultati dai consiglieri contrari al progetto. Fino a due miliardi secondo stime ufficiose dei proponenti. Il Codacons scova un parere dello studio Mobrici di Roma, agli atti della Conferenza di servizi, che definisce «illegittimo» il progetto perché il proponente non è una società sportiva come prevede la legge. Il parere era stato richiesto da un attivista M5S poi eletto in IX Municipio, quello di Tor di Valle. «Sono state rispettate tutte le norme – dice l’ex assessore all’Urbanistica della giunta Marino, Giovanni Caudo -. La legge sugli stadi prevede che le imprese costruttrici abbiano un accordo con la società sportiva, come nel caso del nuovo impianto della Roma».